Stillate dall’alto o cieli,
la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto;
si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45, 8)
Siamo arrivati alla IV domenica di Avvento, imminenza del Natale.
Dopo la testimonianza di Giovanni Battista, ecco quella di Maria, madre di Dio, nostra Sorella, che ha serbato preziosamente in cuor suo le grandi cose che il Signore aveva fatto per lei.
Maria, si fida di Dio che le parla attraverso l’angelo (Lc 1, 26-38): ella diventerà madre, pur rimanendo vergine.
Maria con il suo sì, ci apre la porta della nostra redenzione perchè Cristo entra nel mondo.
È il compimento di quanto leggiamo nella prima lettura (2Sam 7,1-5.8-12.14.16):
«Il regno di Davide sarà saldo per sempre davanti al Signore».
Davide vuole costruire una casa al Signore, ma è il Signore che promette una casa e un regno a Davide…”saldi per sempre davanti a me”.
Il Signore ci sorpassa nelle nostre piccole cose…sempre.
Maria, con il suo consenso alla proposta di Dio, rende possibile il realizzarsi del progetto divino: quel che Paolo, nella seconda lettura,
chiama la «rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni, ma rivelato ora… a tutte le genti perché obbediscano alla fede» (Rm 16,25-26).
Il salmista ci fa cantare: Canterò per sempre l’amore del Signore.
Preghiamo, dunque, con le parole dell’orazione-colletta di questa domenica:
Dio grande e misericordioso,
che tra gli umili scegli i tuoi servi
per portare a compimento il disegno di salvezza,
concedi alla tua Chiesa la fecondità dello Spirito,
perché sull’esempio di Maria accolga il Verbo della vita
e si rallegri come madre di una stirpe santa e incorruttibile.
E continuiamo la nostra preghiera in preparazione al Natale:
Signore aiutaci ad ascoltarti e a dirti “Si” tutti i giorni.
Aiutaci a lasciarti costruire in noi una casa, fondata sull’amore, sulla pace, sulla lode.
Donaci la gioia del Natale, la gioia che tu vieni per noi,
la gioia del tuo amore nel nostro cuore e nella nostra vita.
Aiutaci a vivere intensamente questo Natale, con tutte le difficoltà che esso ci riserva.