Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

La Croce

La croce del monte Capreo

Un monumento costruito per volontà di Leone XIII

Il lavoro preparato dai ragazzi della scuola media Leone XIII rappresenta un esempio di approfondimento culturale che nel suo ambito ricomprende aspetti complessicome la ricerca storica, linguistica, giornalistica ed antropologica. Dentro questopezzo di intenso e proficuo percorso formativo ha trovato spazio anche la costruzione diuno scambio culturale con la comunità di Concesio in provincia di Brescia, città nataledi Paolo VI.

L’oggetto della ricerca è stata l’istallazione verso la fine del lungo pontificato di Leone XIII, di numerose croci monumentali in diverse vette d’Italia. Questa attivitàdidattica incontra due importanti anniversari: il Bicentenario della nascita di Leone XIII ed il 150° dell’Unità d’Italia. Particolarmente significativa a questo proposito è la letteradel Presidente della Repubblica, indirizzata ai ragazzi, che sostiene ed incoraggia l’iniziativa facendo esplicito riferimento ai monumenti e agli itinerari valorizzati dal progetto in questione.

Per ciò che riguarda la croce monumentale di Carpineto Romano, eretta sul monte Capreo a 1478 m. slm per celebrare il Giubileo del 1900, si può senza alcun dubbio sostenere che rappresenta per la nostra comunità, oltre che un segno dalla profonda valenza religiosa, un aspetto fortemente identificativo del paesaggio lepino. Come è stato riportato nella presente pubblicazione già dal 1651 erano state poste tre croci sul monte Capreo, una delle vette che soleva scalare il giovane Vincenzo Gioacchino Pecci e che ancora oggi porta il suo nome (punta Leone XIII), a testimonianza della profonda spiritualità di questa antica comunità.

Ricordo ancora lo sgomento tra i cittadini quando alla fine degli anni novanta la croce del Capreo gravemente lesionata nelle sue fondamenta e nella parte metallica, precipitò rovinosamente a terra. Quel simbolo, che si ergeva con uno stacco di più di 1000 metri d’altezza dal centro abitato, adornato da un suggestivo scenario naturale, caratterizzato da una vasta foresta di castagni, di carpini fino ad arrivare alla sommitàdove svettano i secolari faggi, era scomparso dall’orizzonte.

Grazie ad un tempestivo intervento di restauro la croce tornò al suo originario splendore continuando a dominare dall’alto l’intero territorio lepino, così come volle il Papa delle “cose nuove”.

Grazie allo studio predisposto dai ragazzi della scuola media si è, inoltre, contestualizzato storicamente tale evento, in cui venne costruita la croce e poi inaugurata il 29 Agosto 1901, portando alla luce preziose notizie inedite che fanno parte della nostra comune memoria storica.

Le prime tre croci sul monte Capreo

Il Monte Capreo da sempre è stato un luogo di culto per i carpinetani, infatti sappiamo che già nel 1651 vi erano tre croci: “1651. Furono messe le tre croci nella metà del Monte Capreo. Nella Croce di mezzo oltre le benedizioni particolari fu adornata delle reliquie dei SS. Vittorio, Felice, Fortunato e Fulgenzio: fu levata dal convento di S. Pietro e portata in detto monte processionalmente. Furono suonate tutte le campane e sparate monte archibugiate per allegrezza e nella montagna e nella terra. Dopo l’elevazione di detta croce non si è più patito di grandine”. Attorno alla metà dell’800, il futuro Papa, in una delle sue ultime visite a Carpineto, si era recato sulla vetta del Capreo.

Notizia che viene confermata anche da un’altra fonte, che ci parla delle 3 croci e dei danni subiti:
“Dopo godutosi lo stupendo spettacolo, si accorse che una delle tre croci di faggio ivi piantate da tempo immemorabile era stata rovesciata e frantumata dal fulmine. Appena tornato nel paese, eccitò i suoi compaesani a collocare sul Capreo una nuova croce; senza por tempo in mezzo, il can(onico) Gavillucci, suo primo maestro, si recò con altri preti e secolari, e adempì al suo voto”.3 L’operazione fu conclusa nel 1864, quando sappiamo che le tre croci furono benedette: “1864. Benedette le tre croci nuove, essendo state atterrate quelle collocate alla cima del monte Capreo dagli avi nostri”4. Queste tre croci furono sostituite dalla croce attuale, i cui lavori terminarono nel 1901:
“Fu pure per aderire ad un suo desiderio che, il 29 agosto 1901, vi venne eretta la gran croce che domina la intera regione”.

La Croce sul Monte Capreo

La croce sul monte Capreo fu inaugurata il 29 agosto dell’estate del 1901, ma il suo progetto cominciò a prendere corpo nel 1896, quando a Fiesole si riunì il XIV° Congresso Cattolico Italiano. La croce fu costruita per volontà di Papa Leone XIII, che vedeva in quel simbolo e nei monumenti al Redentore il segno dell’Alleanza con Cristo e la celebrazione di venti secoli di Cristianesimo. A Fiesole si decise di consacrare 19 monti per la costruzione delle croci e il nipote del Papa, conte Ludovico Pecci, propose di inserire nell’elenco anche il monte Capreo.

“Fatta la scelta delle venti montagne, da ognuna di esse fu cavata una pietra e tutte insieme furono utilizzate per la chiusura della Porta Santa della Basilica Vaticana nell’anno Santo 1900. Su ognuna fu incisa una scritta, che Leone XIII volle personalmente controllare. La pietra proveniente da Monte Altino di Maranola recava questa epigrafe: Monte Altino Lapis Desectus S. Ianuae Observandae An. Iubil. MCM” ossia: Pietra estratta da Monte Altino per la Porta Santa anno Giubilare 1900”. Per la sua costruzione vennero istituiti Comitati e sottocomitati locali con il
compito di raccogliere fondi e si scelse la punta Leone XIII del monte Capreo, la terza vetta per altezza dei monti Lepini con i suoi 1468 m. La croce, in lamina di ferro, pesa 38 quintali, al centro c’è una raggiera in alluminio di 4 m. di diametro. Dalla pergamena, posta nella prima pietra del basamento della croce, sappiamo che era: “l’anno santo 1900, ventesimo terzo del Pontificato dì Leone XIII… è stata posta la prima pietra di questo monumento alla Croce dal Conte Ludovico Pecci…L’iniziatore di questo monumento fu l’ eccellentissimo Sig. Conte Lodovico Pecci, che aprì una sottoscrizione alla quale concorse SS. Leone XIII con una cospicua somma. II Duca Giuseppe de Loubat, ed i carpinetani colle loro offerte…Seguono le firme dei presenti a questa funzione. Conte e Contessa Lodovico e Vittoria Pecci, Cav. Pio Centra, primo aiutante di camera di Sua Santità ,Costantino Luciani Bizzarri, sindaco di Carpineto”11; inoltre che a dirigere i lavori fu chiamato il Cav. Ing. Antonio Maria Camaiti, che il lavoro in ferro fu eseguito dai fratelli Vanni di Roma e quello in pietra fu opera degli scalpellini: Angelo De Petris e Vincenzo Simoni.12 Una messa all’aperto fu celebrata da Monsignor Tonietti, arcivescovo di Tiana, alla fine della quale furono liberati dei piccioni che portarono la lieta notizia al Santo Padre. Tutte le campane di Carpineto suonarono e per tre giorni il paese fece festa.

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