Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

V domenica quaresima C

“Fammi giustizia o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata:
salvami dall’uomo ingiusto e malvagio,
perche tu sei mio Dio e la mia difesa” (Sl 42, 1-2)

Colletta
Dio di bontà, che rinnovi in Cristo tutte le cose, davanti a te sta la nostra miseria:
tu che hai mandato il tuo Figlio unigenito non per condannare, ma per salvare il mondo,
perdona ogni nostra colpa e fa che rifiorisca nel nostro cuore il canto della gratitudine e della gioia.

Ci si avvicina passo passo alla Pasqua.
In questa quinta domenica di quaresima il tema è: «Va e d’ora in poi non peccare più» in riferimento al brano evangelico dell’adultera.

Nella prima lettura, tramite il profeta Isaia (43, 16-21) il Signore promette la liberazione al popolo affranto dall’esilio. Sembra ripetersi l’esperienza dell’esodo, il ricordo del “sentiero in mezzo ad acque possenti, che fece uscire carri e cavalli”. Il Signore non si dimentica del popolo e “nel deserto apre una strada”.

Nella seconda lettura Paolo (Fil 3, 8-14) ci ricorda che Cristo è tutto e di fronte a Lui ogni cosa è una perdita. La conoscenza del Signore sorpassa tutto. La fede in Lui, nella sua risurrezione, nelle sue sofferenze ci dona la speranza. È un cammino da conquistare lentamente o, per meglio dire, è lo stesso Signore Gesù che ci attira sempre più a sé e ci conquista.

Il vangelo di Giovanni (8, 1-11) ci narra dell’episodio della donna sorpresa in adulterio, anche se non si dice con chi lo stesse commettendo. Di fronte all’adulterio era prevista la lapidazione e chi tirava la prima pietra era testimone di questo adulterio. In questo caso, però, impressiona il silenzio di Gesù di fronte a questi accusatori. Alla seconda richiesta o insistenza dice: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».
Questo interpella gli uditori, li obbliga a riflettere.
È facile condannare e tirare pietre, sembra voglia dire Gesù, ma è questo il modo di far giustizia? Così pensate di eliminare il male da voi? e l’uomo che era con lei, dove sta? Con ciò Gesù non sta a giustificare la donna e il male, ma alla donna porta la “conversione”: «Nessuno ti ha condannata? Neanche io ti condanno: va e d’ora in poi non peccare più». Il giudizio spetta solo al Signore e Gesù fino alla fine ci mostra il volto misericordioso del Padre, che non sta con la pietra in mano per darcela addosso.

V. 7 aprile: Chi è senza peccato scagli la pietra contro di lei (Is 43, 16-21: sl 125: Fil 3, 8-14: Gv 8, 1-11). “A Dio tutto è possibile anche ripetere le opere meravigliose compiute durante la schiavitù in Egitto.
Anche i miracoli compiuti durante l’Esodo. Il progetto del Padre si compie nella salvezza dell’uomo.
Questi è oggetto di misericordia. Come ci comportiamo? Gesù ha compassione della donna e le dice..”va non peccare più”. (Madre Elvira del SS.mo Sacramento, V dom. di quaresima, agenda 59)

Il tema di questa domenica è lo stesso che ci accompagna dall’inizio della quaresima: la conversione del nostro cuore al Signore. Gli scribi e i farisei vogliono mettere Gesù alla prova.
Ma Egli dimostra che la sua giustizia e la sua misericordia sono sempre al di la delle nostre aspettative, e noi uomini non ne vediamo e sentiamo che un piccolo raggio.
Gli scribi avrebbero lapidato questa donna – dell’uomo che era con lei però non si parla…-, e così noi, spesso tireremmo pietre contro i fratelli e sorelle…ma Gesù in silenzio vicino a noi tace e ci invita a rientrare in noi stessi e sentire che Egli è la vera giustizia, la vera misericordia e la vera applicazione dell’amore.
L’esempio è questo. Non altri.

Con il salmista possiamo dire: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

L’acclamazione al Vangelo ci ricorda: Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perchè io sono misericordioso e pietoso.

La quinta settimana di quaresima ci accompagna alla settimana santa.

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