Monastero Carmelo Sant'Anna

Carpineto Romano

XXVIII domenica C

Se consideri le colpe, Signore, chi potrà resistere?
Ma presso di te è il perdono, o Dio, d’Israele. (Sl 129, 3-4)

Colletta C
O Dio, fonte della vita temporale ed eterna,
fa che nessuno di noi ti cerchi solo per la salute del corpo:
ogni fratello in questo giorno santo torni a renderti gloria per il dono della fede,
e la chiesa intera sia testimone della salvezza che tu operi continuamente in Cristo tuo Figlio.

Anche la liturgia di questa domenica è incentrata sulla fede.
Nella prima lettura (2Re 5, 14-17) troviamo narrata la vicenda di Naaman il Siro, affetto dalla lebbra.
Viene inviato dal Profeta Eliseo per essere guarito. Naaman riconosce che il vero Signore è solo in Israele,
per questo si carica tanta terra quanta ne portano due muli per offrire olocausti e sacrifici solo al Signore.
Interessante notare come alla primitiva diffidenza di Naaman nei confronti di Eliseo poi passa all’ammirazione, e soprattutto alla fede nel Signore.

Nella seconda lettura (2Tim, 2, 8-13) san Paolo ricorda a Timoteo che è la fede in Gesù Cristo che porta alla salvezza, non altro. Di questo ha certezza. Il Signore è fedele nonostante noi non lo siamo…
Il Vangelo di Luca (Lc 17, 11-19) ci narra la storia di dieci lebbrosi che vedendo Gesù alzano la loro voce per essere sentiti ed essere guariti. La guarigione avviene, ma solo uno di loro torna indietro a ringraziare il Signore. Gesù lo loda e mette in evidenza la fede di questo samaritano guarito.Possiamo ricollegare questa pericope evangelica a quella della scorsa domenica: siamo servi inutili. Questi lebbrosi, che vivono ai margini della società, gridano per essere guariti. Ma solo uno di loro torna indietro. Gli altri nove? Probabilmente pensano che la guarigione sia un atto dovuto di Dio e non un dono gratuito. Il samaritano che invece torna indietro per ringraziare Gesù mette in evidenza che la guarigione è sì un dono, ma senza merito, senza obbligo da parte del Signore. Gesù li invita ad andare dai sacerdoti per accertarsi dell’avvenuta guarigione, ma il samaritano prima ringrazia Gesù, datore della vita e del dono, e poi va dal sacerdote. Come questo samaritano dobbiamo imparare a ringraziare il Signore, ad essergli riconoscenti, per amore, per donazione della nostra vita, per quanto ogni giorno ci viene concesso. Questo vuole il Signore da noi: riconoscerlo vero Signore, vero Dio, datore della vita e della salvezza.

In questa settimana:
– 15 ottobre: santa Teresa di Gesù, vergine e dottore della chiesa, carmelitana -festa
– 17 ottobre: sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire, mem.
– 18 ottobre: san Luca evangelista, festa
– 19 ottobre: s. Paolo della Croce, mem. fac; s.ti Giovanni de Brebeuf e compagni martiri, mem. fac.

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