Per parlare di Anna si deve partire da lontano. Nasce a Carpineto il 16 ottobre 1927, vede e vive così in pieno la seconda guerra mondiale che anche in
questa zona ebbe morti e distruzioni. È la prima di 5 figli.
Chi a Carpineto per tutti questi lunghi decenni non l’ha conosciuta, incontrata, fermata per strada? Non ha risparmiato forze e servizio per la chiesa, affiancando in tanti lavori pastorali don Goffredo Gavillucci, assistito fino alla fine dei suoi giorni.
Madre Elvira – che l’ha preceduta di neanche due mesi per il cielo -, le scrisse:
“Tante primavere sono passate, ma spese per la gloria di Dio e della Chiesa. Il tuo entusiasmo giovanile non l’hai perso perché, benché tanto provata nella salute, pure continui a essere viva per quel che puoi come un tempo. Carissima, la nostra forza è l’amore. La nostra giovinezza sta nello spirito che mai invecchia. Inoltre, Dio nostro Padre, ci mette sulle labbra queste parole: “Dio, quando declinano le mie forze non abbandonarmi”; o “anche nella vecchiaia daranno ancora frutti”. Con queste poche parole ti abbraccio forte e
ti auguro “santo cammino suoi sentieri di Dio”. “Al di sopra di tutto ci sia l’amore”. “Il mio bene è stare vicino a Dio”. E così concluderemo la nostra
giornata terrena nella gioia e nella pace”.
Anna nella sua lunga vita si è adoperata in molti settori: in ospedale, nel consultorio, in parrocchia, per l’azione cattolica, per il Carmelo.
Quando si cominciarono le trattative per iniziare un Monastero a Carpineto, insieme a don Goffredo, non risparmiò energie e passi.
Quante volte dalla piazza al Carmelo? Fino a che le forze gliel’hanno permesso, perché si firmava “sorella nel Carmelo”.
Spesso era lei che risolveva per le spese spicciole, posta da spedire, situazioni da risolvere. E questo fino a che ha potuto.
Quando don Goffredo si ritirò dalla parrocchia, ormai superato il 60° di sacerdozio, anche lei si ritirò dalle attività. Passavano le giornate insieme a
don Goffredo e altre signore, a pregare, farsi compagnia a vicenda.
Descrivere una vita in poche righe non è possibile, ma se si potrebbe, si deve dire che la vita di Anna è racchiusa tutta in due parole: donazione e servizio;
donazione a Dio e ai fratelli, servizio a Dio e ai fratelli.
Il Signore l’accolga nella sua pace e nella sua gioia.
Le Monache Carmelitane di Carpineto Romano
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Passione per Cristo e per la Chiesa
In ricordo di Anna Cacciotti (16.10.1927 – 31.7.2012)
Carissima Anna, parlare di te significa scoprire quella passione per Cristo che ti ha animata per tanti anni, per tutti gli anni della tua vita.
Passione per Cristo scelto come tuo unico Sposo in una vita di totale dedizione a Lui, ma passione anche per la Sua Chiesa. La tua vita, infatti, non si può leggere se non in sintonia con la vita della parrocchia di Carpineto Romano, la
Collegiata. Con entusiasmo tutto tuo hai affiancato l’opera del caro Don Goffredo Gavillucci, cercando insieme il bene per le tante persone che venivano a bussare alla porta della canonica con le richieste più disparate … dal pezzo di pane
del dopo guerra, ad un sollievo spirituale, all’organizzazione dei tanti battesimi, matrimoni e sacramenti vari celebrati da Don Goffredo nel corso della sua lunga missione sacerdotale. Ti sei adoperata nell’ospedale, nel consultorio, in ogni
posto dove c’era una sofferenza lì il tuo cuore era pronto a soccorrere.
Ti aveva scritto Madre Elvira: Tante primavere sono passate, ma spese per la gloria di Dio e della Chiesa. Il tuo entusiasmo giovanile non l’hai perso perché, benché tanto provata nella salute, pure continui a essere viva per quel che
puoi come un tempo. Carissima, la nostra forza è l’amore. La nostra giovinezza sta nello spirito che mai invecchia.
Inoltre, Dio nostro Padre, ci mette sulle labbra queste parole: “Dio, quando declinano le mie forze non abbandonarmi”; o “anche nella vecchiaia daranno ancora frutti”. Con queste poche parole ti abbraccio forte e ti auguro “santo cammino
suoi sentieri di Dio”. “Al di sopra di tutto ci sia l’amore”. “Il mio bene è stare vicino a Dio”. E così concluderemo la nostra giornata terrena nella gioia e nella pace.
Carissima Anna, parlare di te è parlare di parte della nostra storia carmelitana, perché grande parte hai avuto nel sostenere le origini del nostro essere presenti a Carpineto R.no come Monastero carmelitano.
La passione per Cristo ti aveva fatto intuire che nel Carmelo avresti trovato una fonte di acqua viva, zampillante, che poteva refrigerare la tua anima, donandole una sosta per ricaricarti spiritualmente. Quante volte hai salito le scale de’
“jo curso” per approdare al Monastero! Hai condiviso fraternamente con noi momenti di gioia e di sofferenza. Hai visto pian piano nel tempo la trasformazione della vecchia canonica in Monastero, condividendo con Madre Elvira e le prime
sorelle, la gioia di rivedere la Chiesa di S.Giovanni aperta, risuonante del canto gregoriano delle monache! Hai pregato con noi e per noi chiedendo al Signore il dono di sante e numerose vocazioni, sentendoti subito sorella di ogni nuova
ragazza che entrava in Monastero.
Il dono dello Spirito che ha sempre illuminato il tuo volto ,è stato quello di una grande fiducia in Dio e di una positiva filosofia di vita condita di buon umore. Ripetevi spesso di fronte alle difficoltà : “che ce fa?!…tiriamo innanzi! Offriamo
tutto a Dio per mezzo di Maria santissima”.
Sì, carissima Anna, “tiriamo innanzi!”, ora che Maria Immacolata ti ha introdotta alla contemplazione del volto di Dio, continua a starci vicino! Con Don Goffredo continuate a vegliare sulla piccola porzione di Chiesa carpinetana. Ora che
nel Carmelo del Cielo sei in compagnia di Madre Elvira, di Sr Dionisia e di Sr Grazia fateci arrivare il vostro canto di speranza e di consolazione. Nel cammino senza di voi ora ci sentiamo tutti un po’ orfani, ma vi sentiamo vicini e vogliamo continuare con la vostra tenacia ad offrire tutto a Dio per mezzo di Maria Santissima.
le tue Sorelle carmelitane di Biella